E-commerce in forte crescita

Continua a crescere anche nel 2016 il commercio elettronico rivolto ai privati. Il valore degli acquisti online degli italiani fa segnare un +18% per un giro d’affari che sfiora i 20 miliardi di euro egualmente distribuiti tra prodotti e servizi. Il Turismo si conferma il primo comparto con una quota del 44%, seguono Elettronica di Consumo e Abbigliamento.

Questo lo scenario del mercato del commercio elettronico presentato oggi dall’Osservatorio eCommerce B2c della School of Management del Politecnico di Milano che rivela anche il contributo sempre più decisivo dei settori emergenti (food & grocery, arredamento e home living, beauty, giocattoli), con un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro e con tassi di crescita compresi tra il +30 e il 50%.

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Un’opportunità per le nuove imprese Dot Com, ma anche per gli operatori tradizionali nel momento in cui riescono a innovare facendo leva sugli asset che li contraddistinguono: base clienti, esperienza nelle abitudini di acquisto, rete di punti vendita e conoscenza approfondita del mercato e dei prodotti.

 

Ma quali aspetti amministrativi, procedurali, legali e fiscali deve tenere in considerazione un’impresa che voglia sviluppare il canale dell’e-commerce?

 

In via preliminare è necessario distinguere la tipologia della clientela:

  • business to consumer (B2C): transazioni commerciali tra imprese e consumatori finali;
  • business to business (B2B): transazioni commerciali tra imprese.

Occorre quindi inquadrare l’attività di vendita via web tra le due principali forme di commercio elettronico:

  1. Indiretto: cessione fisica di beni materiali grazie all’uso del web. Il bene viene spedito usando i tradizionali canali.
  2. Diretto: cessione elettronica (direttamente dal sito) di beni virtuali o di servizi quali siti web, programmi, immagini, testi, accesso a banche dati, musica, film e giochi.

Individuato il proprio business, tra le questioni da considerare occorre valutare:

Ambito Fiscale

L’e-commerce indiretto è assimilato alle vendite per corrispondenza e beneficia di alcune semplificazioni, quali per esempio:

  • esonero di emissione di fattura se non su richiesta del privato (è in ogni caso opportuno gestire il pagamento con canali tracciati e reperire i dati minimi di identificazione)
  • esonero da emissione dello scontrino.

Inoltre, nel caso di cessione B2C a soggetti privati situati in altri stati Ue non è necessaria la nomina di un rappresentante fiscale nello Stato membro di destinazione (o di una identificazione diretta) se vengono soddisfatte le seguenti condizioni:

  • il fatturato annuo tramite e-commerce è inferiore a 100.000 euro
  • le vendite per ogni singolo paese UE non superano i limiti previsti per tale Paese (da 26.000 a 100.000 euro)
  • i beni sono spediti dal cedente nel territorio di un altro Stato membro

Valide tali condizioni, l’impresa residente può accedere al regime semplificato grazie al quale l’Iva è scontata in Italia.

Per l’e-commerce diretto le prestazioni B2B sono assimilate a prestazioni di servizi e pertanto seguono le ordinarie regole nei rapporti commerciali nazionali, comunitari ed extracomunitari. Per le prestazioni B2C, dal 2015 sono state introdotte anche in Italia le norme comunitarie in base alle quali il luogo di prestazione dei servizi elettronici resi a privati è lo Stato membro dove si trova il consumatore.

Comunicazioni Obbligatorie

  • Iscrizione in Camera di Commercio e Agenzia delle entrate del nuovo codice attività: 47.91.10
  • Comunicazione all’Agenzia delle entrate del sito web, provider, tel, fax e email
  • Scia – inizio di attività di Vendita per corrispondenza da presentare allo sportello unico per le attività produttive del Comune
  • in caso di commercio internazionale B2C: iscrizione (opzionale) al MOSS (sistema agevolato per la gestione della tassazione Iva internazionale, applicabile ai servizi di telecomunicazione e teleradiodiffusione e ai servizi elettronici (e-commerce diretto) o in alternativa nomina di un rappresentante fiscale o identificazione diretta

Legal

La creazione / integrazione del sito web deve prevedere una progettazione attenta che rispetti tutte le norme informative, commerciali (si fa riferimento ai contratti a distanza), di gestione della privacy e del diritto di recesso.

Nel dettaglio i dati obbligatori da inserire nel sito sono:

  • nome, denominazione o ragione sociale;
  • domicilio e sede legale;
  • contatto telefonico ed e-mail;
  • numero di iscrizione al repertorio delle attività economiche, REA o registro imprese;
  • numero di Partita Iva;
  • indicazione chiara e inequivocabile di prezzi e tariffe applicate

Tutela del consumatore :

  • conclusione del contratto in modo virtuale (point&click) rispettando regole di chiarezza e corretta informativa al cliente
  • informazioni sempre confermate anche per iscritto – garanzia dell’esercizio del diritto di recesso (p.e. 14 giorni dal ricevimento del bene, prorogato di 12 mesi se nulla viene indicato)
  • garanzia legale di conformità per i beni (cfr. codice del consumo e codice civile)
  • esecuzione del contratto (descrizione di beni, prezzi, modalità di pagamento, consegna, esecuzione, durata)
  • pagamento mediante carta di credito
  • divieto di inviare prodotti (anche omaggio) al consumatore se non su sua esplicita richiesta
  • esecuzione del contratto entro 30 giorni dal giorno successivo a quello in cui il consumatore ha trasmesso l’ordine
  • indicazione della giurisdizione competente (p.e. giudice di pace per importi inferiori a 5mila euro)
  • trattamento dei reclami
  • regole sulla privacy

A conclusione di questa breve disamina è bene ricordare che oltre alle norme nazionali l’e-commerce deve garantire il rispetto delle norme comunitarie. Per maggiori dettagli si può consultare questo link:

http://europa.eu

 

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